Ad Ol Moran la prima cosa che colpisce è la luce: il suo chiarore è vivido, abbagliante, si riflette in ogni elemento presente per poi scomparire improvvisamente al vespro. La notte poi si veste di un'eleganza inaudita, sfoggiando un cielo dipinto di stelle che si rincorrono e formano immagini che inevitabilmente riconducono a ricordi e sensazioni.